La Festa della Mamma è davvero vicinissima e ultimamente mi sono ritrovata spesso a pensare alla mia, di mamma, e al mio rapporto con lei. È quasi banale dire che io abbia imparato praticamente tutto da lei: è stata un guida fondamentale per tutta la mia infanzia, adolescenza e anche e soprattutto dopo che io sono diventata mamma a mia volta.
Io e mia mamma abbiamo sempre avuto un rapporto piuttosto simbiotico e ci somigliamo per tantissimi versi, sia fisicamente che caratterialmente! E al diavolo tutta l’adolescenza in cui, come da brava figlia femmina, ho passato anni a pensare che no, io come lei non sarei mai diventata!
Quando penso a mia madre la parola che mi sovviene più spesso, se tento di definirla e delineare un tratto del suo carattere che la renda “lei”, è sicuramente “resilienza“. Mia mamma è una roccia.
E questa sua capacità di attraversare, affrontare e superare i momenti di difficoltà senza lasciarsi abbattere, rimanendo comunque sempre positiva, nonostante le avversità che pure ha dovuto attraversare è quello che io spero, più di tutto, di aver imparato da lei. Ed è quello che voglio trasmettere anche a Giovanni.
Anche io durante la maternità, ancora prima di rimanere incinta, ho dovuto affrontare non poche avversità. Già rimanere incinta è stato un percorso ad ostacoli notevole per me. Tanta ricerca e tanta frustrazione, fino al mio piccolo grande miracolo. E la perseveranza, la fiducia e la positività che sono riuscita a mantenere le ho prese da lei. Senza dubbio. Le ho viste in lei tante e tante volte.
Quando mia mamma si mette in testa una cosa la fa. Punto. E anche questa determinazione, mista a testardaggine, penso di averla proprio ereditata da lei. E punta sempre all’eccellenza, al massimo. Senza paura di imparare dai propri errori, anche adesso, a quasi sessant’anni. Per me anche è sempre stato così, a scuola, nel tempo libero e adesso con mio figlio. La maternità è un processo continuo di apprendimento, dalle altre mamme, dalla mia mamma e da mio figlio stesso. Non bisogna avere paura di commettere errori. Non c’è UN modo GIUSTO per fare le cose, ma IL modo GIUSTO per farle per noi. Ed è una lezione che ho imparato da mia mamma e da Giovanni.
Mia mamma è creativa, ha un personalità artistica ed è una bravissima pasticcera. Ancora, tratti del suo carattere che rivedo in me. Da lei ho ereditato la passione per sporcarmi le mani, che sia di colla o di farina.
Tutti in famiglia ci prendono in giro, perché mia nonna, mia madre e io siamo uguali. Abbiamo un carattere forte e non abbiamo paura delle avversità. Cerchiamo di affrontare tutto a testa alta, cercando di non far preoccupare chi ci sta intorno (anche se questo significa che spesso somatizziamo il dolore). Sangue, sudore e lacrime non ci spaventano.
Dovrei dirle più spesso quanto incredibile la mia mamma sia e quanto sono stata fortunata ad avere lei come modello e ispirazione. E questa Festa della Mamma deve essere per me un momento in più per dirle che, dopo che lei c’è stata sempre per me, anche io voglio esserci sempre per lei.
Vorrei che mia mamma ci sia sempre per Giovanni, come c’è stata per me, presente, allegra, partecipe di ogni sua piccola vittoria e vicina in ogni piccola sconfitta.
Vivere la vita pienamente e recuperare l’armonia con se stessi e con il mondo che ci circonda può essere difficile quando si comincia a soffrire di un calo dell’udito. Lo vedevo con la mia stessa nonna, soprattutto dopo che ho avuto Giovanni. A volte si sentiva esclusa e poco partecipe nella vita di noi nipoti e del suo bisnipote, perché pur avendoci lì vicino non riusciva a viverci a pieno.
Per questo non voglio che la stessa cosa succeda alla mia, di mamma e con un piccolo gesto vorrei aiutarla a prevenire e lo stesso potete fare con le vostre mamme. Un test dell’udito presso un Centro Amplifon è un regalo inaspettato, ma è un messaggio chiaro per dirle che avrò cura di lei.

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